Una mamma senza tacchi


Quando hai un bambino di 20 mesi la cui massima aspirazione è rinchiudersi in una lavastoviglie (e nel frigo, e nei cassetti – n.d.m.)... forse non è il caso di andarsene in giro per il mondo traballando su un bellissimo paio di scarpe coi tacchi.

Eccolo, giusto per farvi inquadrare il tipo.
Perché sì, io amo i tacchi. 
E perché no, non li indosso ormai da anni.

La colpa poi non è neanche di mio figlio, se vogliamo dirla tutta. Ma delle mie caviglie fragili che si piegano per un nonnulla come fossero di burro. Di un marito alto quanto me. Della mia indolentissima pigrizia. Di un lavoro che esige dai miei piedi comodità e agilità. Insomma ci avevo già rinunciato da qualche anno ai tacchi, da ben prima di diventare mamma.

Ma lui, quetto bimbo, non è che proprio mi invogli a riprovarci! E già, perché la storia della lavastoviglie oltre ad essere drammaticamente vera (devo caricarla e svuotarla a tempo di record altrimenti zac: lui ci si infila dentro!) è solo la punta di un iceberg, fatto di palline che rimbalzano in ogni dove, cani e gatti che scappano terrorizzati da un nanetto che li scambia puntualmente per dei cavallucci a dondolo, corse a perdifiato dietro biciclette, macchinine e bimbi che inseguono altri bimbi che inseguono altri bimbi che inseguono cani e gatti che inseguono palline e biciclette. Insomma la solita storia di bambini, cani, palline e macchinette. E lavastoviglie. Chi è mamma lo sa. E delle confortevoli scarpe da ginnastica, in questi casi, sono davvero l'ideale. Per correre dietro al bambino. O alla lavastoviglie. Va be' ci siamo capiti.

Insomma i tacchi mi piacciono ma, almeno per ora, non fanno per me. Troppo scomodi. Per una che non riesce ad indossare nemmeno le ballerine senza riempirsi di vesciche e calli. Per una che indossa impavida le infradito da aprile a novembre. Per una, in buona sostanza, che ha l'anima in ciabatte.

Dice un antico proverbio africano: ogni mattina quando sorge il sole, ti svegli e... non importa se sei una mamma, un bimbo o una lavastoviglie: l'importante è che tu inizi a correre... e che lo faccia rigorosamente senza tacchi!




















Con questo post partecipo alla simpatica iniziativa di Luana aka La staccata, brillante mamma-blogger-scrittrice che vi invito calorosamente a seguire. Io vi consiglio di (in)seguirla senza tacchi ma insomma, decidete voi.

E tu? Che mamma sei? Taccata o staccata?


Commenti

  1. La vita di una mamma è fatta di tacchi part time. Quando Flavia è cresciuta ho riprovato l'ebrezza dell'aria che si respira da un tacco 10, ma poi è arrivato Gabriele e sono di nuovo atterrata sulle ballerine.. Ma quanto mi manca quell'aria rarefatta!!!!

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    1. se ne senti la mancanza allora vuol dire che sei una mamma taccata inside!!!

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  2. Beatrice cara, ma quanto mi piace questo post!!! Lo linko immediatamente nella pagina del mio blog e su Facebook. Le immagini parlano più di mille parole, e tu sei una fotografa con i controfiocchi. Con un soggetto così, poi!
    Grazie per aver partecipato alla mia strampalata iniziativa.

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  3. ehi! tu "strampalata" alla mia amica Luana non glielo dici ok? è un'iniziativa serissima con importanti risvolti socio-antropologici, ed io sono fiera di aver contribuito! ;)

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  4. Amoreeeeee lui!!!!! la nota positiva è che potrebbe aiutarti a sistemare la lavastoviglie prima o poi...no? :P
    Non essendo mamma non posso rispondere al tuo quesito anche se...ho l'anima da scarpa comoda pure io, quelle volte che indosso i tacchi me ne pento e mi lamento tutto il tempo..quindi direi che si, sarò una mamma in ciabatte e scarpe da tennis :D

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    1. Hariel... anche io ero così, prima di lui! Quindi direi che sì, sei sulla buona strada! :)

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  5. Sfondi una porta aperta!!! Io ho l'anima... anzi la mia anima E' una scarpa da ginnastica! Però... per una festa, un'occasione particolare, per sentirsi più alte del proprio marito (e anche qui io e te stiamo nella stessa barca!) i tacchi ci vogliono eccome! E poi non credo che la lavastoviglie se la prenda a male se per una volta invece dei piatti le toccasse lavare quetto bimbo. E se i gatti per una volta non venissero salvati? (Tanto se la sanno cavare bene da soli). E se le palline ruzzolassero anarchiche per tutta casa?... ah, che gioia un bel paio di scarpe con il tacco! ;-)

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    1. ma infatti a me piacerebbe indossare i tacchi... ma cado anche da ferma e in ciabatte (ve ne devo raccontare qualcuna mi sa) e... no, grazie!
      le palline già regnano anarchiche, il problema è quando si mette a correre anche la lavastoviglie!!!!

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  6. "L'anima in ciabatte" ce l'ho anche io, Bea cara! Eppure il mio amore per le scarpe (e tutti gli altri accessori) è famosa all over the world. Ed essendo (stata) mamma di un pupo (quando era ancora normodimensionato) che come piccolo D amava tutto ciò che in realtà non si poteva fare, compresa la lavastoviglie, ma anche la lavatrice, ti comprendo.
    E ti sono vicina.
    Abbracciamoci.
    E le tue foto sono splendide, il b/n da manuale!
    Bravissimissima.
    Vado subitaneamente a votare pettè :-)

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    1. Titti ti aspettavo!!! E secondo me tu eri fashionerrima anche quando eri una neo-mamma. Ne sono certa!

      (e non c'è da votare, tranquilla!)

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  7. Tesoro,queste foto sono bellissime ed il tuo bimbo alle prese con la lavastoviglie è una vera meraviglia...Credo non ci sia niente di più bello dei sorrisi di un bambino ed il tuo, anche grazie a te, ce ne regala sempre tanti! Un bacione enorme ad entrambi!

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    1. quando afferra i coltelli o tenta di scaraventare a terra i piatti è meno meraviglioso, fidati! ma grazie tesorissima!

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  8. foto stupenderrime....bimbo stupenderrimo....tu, bea....stupenderrima

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  9. Bravissima come sempre ....Sai cogliere la magia di quel momento!

    passa a trovarmi

    un abbraccio

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  10. Invidio lo stato di puro stupore e felicità "dentro" la lavastoviglie! Come faccio a tornare a quel genere di sentimenti puliti?

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    1. sentimenti puliti? io ti suggerisco il programma "intensivo" a 70°...magari se ci aggiungi anche il brillantante riesci a raggiungere un risultato accettabile! :)

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  11. Da Daniele padellaro è sorta una disputa su anime, ciabatte e tacchi niente male! Ne son nate parole come "staccata", "sentimenti puliti in lavatrice", "stupenderrimo" ecc., tutte con uno schizzo di fresca fantasia. E nel frattempo Daniele che fa, chiama Nennè?
    D. A.

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  12. Arrivo un po' tardi... È che anche se Frugolino ha ormai cinque anni, qui si continua a correre... Scarpe tennis, ballerine e infradito sono il top, ma sto timidamente riprendendo confidenza con il tacco... Il 10 mi procura problemi, ma al 6 ogni tanto ci arrivo! Queste foto sono bellissime, quando il mio topino aveva l'età del tuo voleva sempre aprire tutti i cassetti e gli sportelli della cucina e mi portava via tutti i tegami!!! Bacetti

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